
“La Quintessenza” Omeopatia
Il “principio Omeopatico” si basa sulla ricerca della causa che provoca la “similitudine della sofferenza”, come dal significato della parola stessa.
In sintesi, l’obiettivo è ricercare la particolare sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata.
E’ da più un secolo che si applicano i princìpi della terapia omeopatica e molteplici sono le considerazioni che definiscono questa terapia efficace dove, l’applicazione della sostanza al paziente sofferente, sia un’alternativa corroborante al processo di sanificazione del corpo.
La Terapia omeopatica e omotossicologica
Basata sull’applicazione e l’assunzione costante e rigorosa delle sostanze indicate, la terapia omeopatica richiede tempi di reazione medio-lunghi, e comunque più lunghi delle normali tradizionali terapie della medicina tradizionale anche basata di farmaci di produzione chimica.
L’assunzione di elementi terapici in forme estremamente modeste ma continuative, unita alla costanza dell’applicazione, consente di rilevare efficacia soprattutto in sintomatologie e patologie di carattere cronico.
Le variabili nell’applicazione terapica dipendono dalla diluizione del rimedio e dalla reazione del corpo in merito all’applicazione nel corso di una fase acuta, quale effetto immediato.
Nel corso di terapie adottate per patologie croniche, il corpo potrebbe avere necessità di un tempo di reazione più lungo in relazione al perdurare della sintomatologia e della sua intensità.
I rimedi omeopatici vengono generalmente assunti per via orale in forma di gocce o dosi minimali di pastiglie di piccolissime dimensioni.
In merito alla terapia omotossicologica, nel caso della migliore e corretta individuazione della causa relativa il problema, si possono ottenere invece degli effetti benefici quasi immediati anche di fronte ad una patologia acuta e perdurante.

La Potenza e quindi la Diluizione della sostanza terapeutica
è il concetto di base per la corretta applicazione del principio attivo e curativo. La potenza in termini omeopatici è il grado di diluizione di una parte di sostanza attraverso un elemento diluente, normalmente attribuito all’acqua, al fine di creare un elemento in grado di reagire all’interno del corpo in maniera naturale.
Spesso dinamizzata in forma cinetica, la sostanza e il diluente, come nel caso dei solidi insolubili, viene applicata con rigoroso principio attraverso le terapie, al fine di consentirne l’efficacia.
La dinamizzazione
La dinamizzazione è un processo di fondamentale importanza nella produzione di medicamenti omeopatici.
Consiste nell’applicazione di energia cinetica, data dal movimento mediante lo scuotimento del contenitore che consente un maggiore contatto tra la sostanza stessa e il solvente neutro di diluizione.
Fattore significativo e determinante, la dinamizzazione, soprattutto nelle terapie omotossicologiche, è un elemento di considerevole valore a fronte di fattori di diluizione molto bassi, con maggiore contenuto di principio attivo e quindi maggiore reattività.
La dinamizzazione è importante per la modifica della struttura fisica della miscela, per attivare e accrescere le proprietà curative del principio attivo, per trasformare sostanze che di base non avrebbero potere curativo, in medicamenti dall’azione terapeutica, per neutralizzare gli effetti indesiderati delle sostanze considerate tossiche nel loro stato naturale.
La memoria dell’acqua
La diluizione della sostanza terapeutica avviene considerando il principio, alla base delle discipline omeopatiche e omotossicologiche, relativo la “memoria dell’acqua” ovvero la teoria molto avvalorata riguardo la proprietà dell’acqua di mantenere il “ricordo” delle sostanze con cui è venuta in contatto.

L’Omotossicologia
E’ una teoria fondamentale per i principi omeopatici e si basa sul concetto che le malattie siano spesso determinate da fattori esogeni, ovvero esterni al corpo, tali da creare spesso delle reazioni endogene, quindi interne.
Secondo la teoria, l’organismo è rappresentato da un flusso in equilibrio dinamico.
Il principio omeopatico è volto a destabilizzare ed eliminare la quantità di “omotossina” costituita dalle molecole tossiche accumulate nell’organismo dagli agenti esterni come l’alimentazione, l’assunzione di sostanze, anche medicinali, la produzione interna di tossine.
L’organismo, accumulando tossine, accusa stati di sofferenza e autonomamente, in via quindi endogena, attua quelle che sono le reazioni naturali in termini di difesa, quindi spesso innescando reazioni di contrasto infiammatorio o sintomatologia di una patologia.
Le diluizioni omeopatiche intervenendo nelle reazioni enzimatiche e sul sistema immunitario, stimolando quindi le difese immunitarie autonome presenti nel nostro organismo.
L’omeopatia antiomotossica cerca di essere un punto di contatto tra le basi teoriche dell’omeopatia ed il rigore clinico della medicina convenzionale.
Benefici e controindicazioni
L’omeopatica è considerata di per sé una terapia benefica e finora non ha dimostrato controindicazioni particolarmente significative.
Spesso i rimedi omotossicologici tendono alla trasformazione delle sostanze nutrienti valorizzandone il contenuti energetico mediante l’evidenza delle reazioni enzimatiche.
La tendenza è spesso quella di utilizzare i trattamenti omeopatici nel trattamento di patologie cronico-degenerative anche dei processi metabolici.
I trattamenti omeopatici sono indicati anche nella gestione dei disturbi del sistema circolatorio, dell’apparato digestivo, del sistema respiratorio ed immunitario.
Grazie ai principi omotossicologici si è in grado, con l’applicazione di corrette diluizioni omeopatiche, di riequilibrare l’organismo agendo su disturbi come l’influenza, nevralgie, dolori della gola e dolori muscolari.
Vi invitiamo ad approfondire un trattamento omotossicologico personalizzato, studiato appositamente dopo un colloquio al fine di individuare il migliore applicativo in funzione della condizione psichica e fisica del vostro corpo e la risposta del vostro organismo alle condizioni ambientali quotidiane.